5 Motivi per cui l’Ascensione di Cristo è importante
A Natale ricordiamo l’incarnazione di Cristo. Il Venerdì Santo, riflettiamo sulla morte e sulla propiziazione per i nostri peccati. A Pasqua, pensiamo al significato della sua risurrezione. Ma cosa significa l’ascensione di Cristo?
Allora, insieme alla nascita, alla morte e alla risurrezione di Cristo, l’ascensione fa parte del nucleo centrale della fede cristiana. In realtà, la nascita, la morte e la risurrezione di Cristo sono inutili senza l’ascensione. Come uno scrittore ha detto: l’ascensione è come un “detonatore” dell’Opera di Cristo. Cioè, l’ascensione prende tutto ciò che Cristo ha compiuto per noi nel suo ministero sulla terra e lo rilascia nelle nostre vite. In un certo senso, l’ascensione di Cristo è come un’esplosione di grazia per il mondo intero! Ci fornisce tanto!
L’ASCENSIONE CI FORNISCE IL REGNO DI CRISTO
«Questa potente efficacia della sua forza egli l’ha mostrata in Cristo», dice Paolo, «quando lo risuscitò dai morti e lo fece sedere alla propria destra nei luoghi celesti, al di sopra di ogni principato, autorità, potenza, signoria e di ogni altro nome che si nomina non solo in questo mondo, ma anche in quello futuro» (Efesini 1:20-21). L’ascensione stabilisce Gesù come Re su tutti i poteri in tutte le età. Non c’è re, presidente o sovrano con più autorità di Gesù. Non c’è un regno che duri come il regno di Cristo. I regni di questo mondo vanno e vengono. Ma non il regno di Cristo. Il regno di Cristo continua per sempre. Cristo è l’erede di tutte le cose e il Sovrano cosmico dell’intero universo!
Questa è buona notizia per noi. Come Paolo ha scritto in Filippesi 3.20: «la nostra cittadinanza è nei cieli, da dove aspettiamo anche il Salvatore, Gesù Cristo, il Signore». La tua cittadinanza sulla terra è temporanea. Ma la tua cittadinanza nei cieli è permanente, perché è «incorruttibile, inalterabile ed è conservata in cielo» (1 Pietro 1:3). Abbiamo la proprietà di tutti i privilegi e le benedizioni del cielo.
L’ASCENSIONE CI FORNISCE LA GRAZIA DI CRISTO
«Avendo dunque un grande sommo sacerdote che è passato attraverso i cieli, Gesù, il Figlio di Dio, stiamo fermi nella fede che professiamo. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato. Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia, per ottenere misericordia e trovare grazia ed essere soccorsi al momento opportuno». (Ebrei 4:14-16)
La morte e la resurrezione di Cristo non sarebbero state efficaci sino al momento dell’ascensione alla presenza del Padre, al quale Gesù presentò l’opera definitiva della propiziazione. Nell’Antico Testamento, nel Giorno dell’Espiazione, il sommo sacerdote d’Israele passava attraverso il tabernacolo e andava dietro la tenda per presentare a Dio il sangue di un agnello per l’espiazione del popolo. Questo prefigurava l’ascensione di Cristo.
Cristo, il nostro Sommo Sacerdote, è passato attraverso i cieli e si è presentato al Padre. In questo modo, Cristo continua come il nostro Mediatore. Gesù è il nostro Re. Ma Egli è anche il nostro Sommo Sacerdote e Avvocato in cielo davanti al Padre. Se non fosse per l’ascensione, non avremmo accesso al trono di grazia. A causa dell’ascensione, tuttavia, abbiamo un Sommo Sacerdote che intercede per noi.
Quando ti ritrovi in momenti di disperazione, cerca le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Quando ti ritrovi in momenti di tentazione, grida al tuo Sommo Sacerdote! L’ascensione è la prova che Dio è PER te e non contro di te.
L’ASCENSIONE CI FORNISCE LA PRESENZA DI CRISTO
Nella notte prima della sua crocifissione, Gesù disse: «Eppure, io vi dico la verità: è utile per voi che io me ne vada; perché se non me ne vado, non verrà a voi il Consolatore; ma se me ne vado, io ve lo manderò. Quando sarà venuto, convincerà il mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giudizio». (Giovanni 16:7-8) Non sarebbe stato meglio se Cristo fosse rimasto con noi? Gesù dice “no”. Se non fosse per l’ascensione, non avremmo ricevuto lo Spirito. Dio Padre ha mandato il Figlio nel mondo. E il Figlio, dopo aver compiuto l’opera che il Padre gli ha dato da fare, è asceso al cielo e ha inviato lo Spirito sulla sua chiesa, il quale a sua volta invia la chiesa in tutto il mondo.
Per mezzo dello Spirito, che abita in noi, Cristo è presente con la sua chiesa. Ecco perché Gesù disse poco prima la sua ascensione: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli…Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente» (Matteo 28:18-20). Dopo l’ascensione, Gesù non è più lontano, è più vicino, nel senso che ora, per mezzo dello Spirito che abita in noi, Egli può essere più vicino a tutti, non solo a coloro ai quali era fisicamente vicino. L’ascensione non è l’assenza o la mancanza di Cristo; anzi, è la presenza accresciuta di Cristo.
Questo dovrebbe portarci un enorme incoraggiamento mentre ci impegniamo nel lavoro missionario e cerchiamo di parlare agli altri del vangelo. La nostra missione è reclamare il premio che il Signore Gesù ha già vinto. A causa dell’ascensione, non c’è posto in questo mondo dove Gesù e l’annuncio del Vangelo siano inappropriati. Il cielo e la terra appartengono a lui.
L’ASCENSIONE CI FORNISCE LA PAROLA DI CRISTO
Quando Cristo è salito al cielo, ha dato alla sua chiesa il dono del ministero della Parola. Paolo afferma:
“Ma a ciascuno di noi la grazia è stata data secondo la misura del dono di Cristo. 8Per questo è detto: «Salito in alto, egli ha portato con sé dei prigionieri e ha fatto dei doni agli uomini»…È lui che ha dato alcuni come apostoli, altri come profeti, altri come evangelisti, altri come pastori e dottori, per il perfezionamento dei santi in vista dell’opera del ministero e dell’edificazione del corpo di Cristo, fino a che tutti giungiamo all’unità della fede e della piena conoscenza del Figlio di Dio, allo stato di uomini fatti, all’altezza della statura perfetta di Cristo; affinché non siamo più come bambini sballottati e portati qua e là da ogni vento di dottrina per la frode degli uomini, per l’astuzia loro nelle arti seduttrici dell’errore; 15ma, seguendo la verità nell’amore, cresciamo in ogni cosa verso colui che è il capo, cioè Cristo”. (Efesini 4:7, 11-15)
Ma ci mostra anche che questo è stato il primo atto di Cristo quando ha assunto la sua carica di Re. Salendo al cielo e assumendo il suo trono, il Re ha mandato lo Spirito e doni alla chiesa. Qui, Paolo si concentra sui doni del ministero: “apostoli, profeti, evangelisti, pastori e dottori”. I primi tre uffici sono straordinari ed erano solo per il periodo degli apostoli, quando il Signore stava ancora fornendo alla chiesa una rivelazione speciale. Il quarto, tuttavia, cioè, “pastori e dottori”, è ordinario e continua ancora oggi.
Cristo ha dato questo dono, cioè, il ministero della Parola alla sua chiesa, affinché le sue pecore siano nutrite, protette e mature. A causa del Vangelo dato a noi da Cristo attraverso il ministero della Parola, stiamo crescendo insieme come corpo, la cui gloria apparirà completamente solo alla fine di quest’era presente. Dio vi sta facendo crescere nell’amore e nella conoscenza del Figlio di Dio attraverso i suoi mezzi della grazia ogni settimana. Siete come un corpo forte, che riceve nutrizione ed esercizio, crescendo lentamente e mettendosi in forma.
Pensaci: dove saresti adesso se non fosse per la Parola di Dio che opera nella tua vita? Sei diverso da come saresti stato senza Cristo? Se non fosse per l’ascensione, tuttavia, non ci sarebbe il ministero della Parola. A causa dell’ascensione, però, Cristo ce l’ha data.
L’ASCENSIONE CI FORNISCE SPERANZA PER IL RITORNO DI CRISTO
La Bibbia non insegna un “rapimento segreto”. Invece, la Bibbia insegna che il Ritorno di Cristo sarà una venuta personale, visibile e gloriosa.
“Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo sottrasse ai loro sguardi. E come essi avevano gli occhi fissi al cielo, mentre egli se ne andava, due uomini in vesti bianche si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare verso il cielo? Questo Gesù, che vi è stato tolto ed è stato elevato in cielo, ritornerà nella medesima maniera in cui lo avete visto andare in cielo»”, (Atti 1:9-11)
Il Signore Gesù ritornerà come il Conquistatore glorioso, il Giudice di tutti, il Redentore di tutta la creazione e il Re dei re. Egli verrà nuovamente nella gloria per giudicare i vivi e i morti e stabilire la nuova terra glorificata, la nostra patria vera per cui aneliamo. Nel frattempo, il corpo fisico di Gesù è nel cielo come garanzia e primizia del raccolto dell’ultimo giorno quando Cristo trasformerà i nostri corpi, rendendoli conformi al corpo della sua gloria. Il corpo di Cristo in cielo è il pegno sicuro della nostra beata risurrezione in futuro.
L’ascensione ci fornisce questa speranza! Abbiamo una speranza viva, che ci volge al cielo. Quindi, «cercate le cose di lassù, dove Cristo è seduto alla destra di Dio. Aspirate alle cose di lassù, non a quelle che sono sulla terra; poiché voi moriste e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio. Quando Cristo, la vita vostra, sarà manifestato, allora anche voi sarete con lui manifestati in gloria» (Colossesi 3:1-4).
Non stiamo semplicemente vivendo di giorno in giorno, di mese in mese, di anno in anno in un’epoca senza una trama. Viviamo in un’epoca in cui Cristo è già entrato nella storia e ha completato tutta l’opera di redenzione, ed è asceso al cielo. Stiamo vivendo alla luce del suo ritorno. Ecco il significato dell’ascensione di Cristo! Ci fornisce il suo regno, la sua grazia, la sua presenza, la sua Parola e una speranza viva! Cristo non ci ha abbandonato!
~ Rev. Michael Brown, il pastore della Chiesa Riformata ‘Filadelfia’ di Novate Milanese