Come si applica oggi a noi il messaggio di Osea?

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Questa piccola storia di Osea e Gomer è una versione in miniatura della grande storia d’amore della Bibbia. L’intero messaggio della redenzione della Bibbia è incapsulato nella storia d’amore del profeta Osea per la sua moglie ribelle. L’amore incessante di Osea per la sua coniuge infedele era un esempio vivente dell’amore incessante di Dio per Israele infedele. Il matrimonio di Osea e Gomer - un matrimonio che è stato violato e rotto, ma successivamente restaurato - riflette il patto tra Dio e il suo popolo. La storia d’amore di Dio per la redenzione del suo popolo tramite Cristo è espressa nella storia di Osea e di sua moglie Gomer.

Qui, in questo piccolo ma potente capitolo di soli cinque versetti, la storia di Osea e Gomer raggiunge il suo apice. Per capire il significato di questo capitolo e come ci comunica l'amore di Dio, facciamo tre domande a questo testo: 1) Come si applica a Israele? 2) Come è stato realizzato da Cristo? 3) Come si applica oggi a noi nel Nuovo Patto?

Come si applica a Israele?

Gomer è diventata un esempio vivente della ribellione persistente d’Israele. Aveva violato i suoi voti nuziali con Osea così come Israele aveva violato i suoi voti nel patto con il Signore. Era infedele a Osea e se ne andò con altri amanti. Dormì ripetutamente con altri uomini e si diede anche alla prostituzione. Era la meretrice locale. Possiamo solo immaginare il tipo di vergogna, dolore e imbarazzo che questo portò al profeta Osea. Lui l’amava, anche se lei non sembrava amabile. Lei invece andava dai suoi amanti per trovare soddisfazione e sostentamento.  

Era un esempio d’Israele. Sebbene fosse amata e protetta da Dio, era più devota alle schiacciate d’uva che a lui! Questa è l’assurdità dell’idolatria! Tutto quello a cui guardiamo più di quanto guardiamo a Cristo per sentirci accettabili e felici e per trovare significato, speranza e sicurezza è per definizione il nostro dio. È qualcosa che adoriamo e serviamo e su cui ci appoggiamo con tutto il cuore.

In generale, gli idoli possono essere cose buone: la famiglia, il successo, il lavoro, la carriera, i rapporti romantici, il talento, ecc. Il problema è quando trasformiamo le cose buone in cose ultime per trovare il significato e la gioia di cui abbiamo bisogno. Alla fine ci trascinano a terra perché dobbiamo averli. Pensiamo di non poter vivere senza di loro. Questo testo dovrebbe farci riflettere e farci chiedere: “Quali sono le mie schiacciate d’uva? Chi sono i miei falsi amanti?” Il Signore ci invita a pentirci e ad allontanarci dagli idoli, così come ha chiamato Israele ad allontanarsi dai suoi.

Israele, tuttavia, si rifiutò. Continuò nella sua idolatria che ebbe conseguenze terribili. Fu lo stesso per Gomer. La sua idolatria e immoralità divennero distruttive e lei finì in schiavitù. Diventò una prostituta, probabilmente in connessione con il culto di Baal. A quei tempi c’erano prostitute del tempio di Baal. La gente credeva che le relazioni sessuali nel tempio incitassero Baal a dar loro quello che volevano. Sembra che Gomer si fosse data a questo stile di vita. Alla fine, divenne proprietà di qualcuno. Divenne schiava.

Dio disse a Osea di trovare la sua moglie infedele e portarla a casa. La trovò sul blocco degli schiavi, in vendita e nuda di fronte a tutti. Cominciarono le offerte: “Cinque sicli d’argento.” “Io te ne dò 7.” Andò avanti così. Osea continuava a fare offerte, deciso a comprarla e portarla a casa.

Tutta questa scena simboleggiava a Israele l’amore incessante di Dio per il suo popolo. Gomer aveva abbandonato Osea. L’aveva ignorato e alla fine dimenticato. Visse con altri uomini come se non fosse mai stata sposata con lui. Eppure, Osea la ricercò incessantemente.

Versetto 2 dice: “Allora me la comprai per quindici sicli d’argento, per un comer d’orzo e un letec d’orzo”. Osea acquistò Gomer, liberandola dalla schiavitù. 15 sicli d’argento e un po’ d’orzo (poco più di 100 litri) fu il prezzo concordato per questa schiava. Non era un prezzo alto.

Versetto 3: “E le dissi <<Aspettami per parecchio tempo: non ti prostituire e non darti a nessun uomo; io farò lo stesso per te>>”. Gomer sarebbe stata messa da parte per Osea. Sarebbe stata ancora sua moglie. Osea le diede l’opportunità di rinnovare il suo rapporto con lui.

Poi, Dio fa un’analogia sorprendente nei versetti 4-5: “I figli d’Israele infatti staranno per parecchio tempo senza re, senza capo, senza sacrificio e senza statua, senza efod e senza idoli domestici. Poi i figli d’Israele torneranno a cercare il Signore, loro Dio, e Davide, loro re, e ricorreranno tremanti al Signore e alla sua bontà, negli ultimi giorni”.

Come Gomer, la nazione d’Israele era adultera. Erano come Gomer nella loro ribellione al Signore e sarebbero finiti in schiavitù come lei. Questi versetti sono una profezia del loro esilio che sarebbe accaduto presto - il nord fu esiliato in Assiria e il sud a Babilonia. Israele avrebbe vissuto a lungo senza il beneficio dei privilegi del patto, senza re o sacerdote, senza il sistema sacrificale, senza risiedere nel paese.

Come è stato realizzato da Cristo?

La risposta a questa domanda si trova al versetto 5:“Poi i figli d’Israele torneranno a cercare il Signore, loro Dio, e Davide, loro re, e ricorreranno tremanti al Signore e alla sua bontà, negli ultimi giorni”. Dio avrebbe portato Israele alla Terra Promessa dopo il loro esilio. Avrebbe poi mandato il re Davidico promesso. Gesù di Nazaret, nato più di 700 anni dopo, è il re Davidico di cui Osea ha profetizzato. È il re messianico di cui tutti i profeti hanno profetizzato.

Per esempio, in Geremia 23.5-6, leggiamo: “<<Ecco, i giorni vengono>>, dice il Signore, <<in cui io farò sorgere a Davide un germoglio giusto, il quale regnerà da re e prospererà, eserciterà il diritto e la giustizia nel paese. Nei suoi giorni Giuda sarà salvato e Israele starà sicuro nella sua dimora; questo sarà il nome con il quale sarà chiamato: Signore nostra giustizia>>”. Il Nuovo Testamento identifica questo re promesso come Gesù di Nazaret. Quando l’angelo Gabriele visitò la Beata Vergine Maria, le annunciò che lo Spirito Santo l’avrebbe portata a concepire un figlio, che sarebbe il re messianico promesso. In Luca 1 leggiamo, “Questi sarà grande a sarà chiamato Figlio dell’Altissimo, e il Signore Dio gli darà il trono di Davide, suo padre. Egli regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno e il suo regno non avrà mai fine”.

Gesù è il re Davidico di cui l'Antico Testamento ha profetizzato. È il re di cui parlò Osea in versetto 5: “Poi i figli d’Israele torneranno a cercare il Signore, loro Dio, e Davide, loro re, e ricorreranno tremanti al Signore e alla sua bontà, negli ultimi giorni”. Questo Re, però, è anche il Redentore. Prima di essere esaltato al suo trono alla destra di Dio, andò in croce per riscattare la sua Sposa, la Chiesa. “Redimere” qualcosa significa “ricomprarlo.”

Non so come sia in Italia, ma in California per legge tutti i contenitori per bevande di plastica, alluminio e vetro possono essere restituiti per un certo valore. Ci sono fornitori che accettano le tue bottiglie e lattine vuote. Per esempio, se si acquista acqua frizzante o Coca-Cola, parte del prezzo comprende questo valore. Si può poi ottenere quella piccola somma di denaro portando il contenitore vuoto a un venditore che lo compra. Hanno un valore molto basso: 5 centesimi per ogni contenitore sotto un litro e 10 centesimi per ogni contenitore superiore a un litro.

Il valore del corpo e dell’anima, però, non è una piccola quantità. La redenzione comportò un prezzo incredibilmente alto. Costò tutto al Figlio di Dio. Per liberarci dalla schiavitù, dovette incarnarsi, assumendo un vero corpo e una vera anima. Dovette entrare in questo mondo corrotto e vivere una vita perfetta di obbedienza al Padre. Dovette andare alla croce per addossarsi i nostri peccati. Doveva subire l’indignazione di Dio contro i nostri peccati, diventando una maledizione per noi. Come dice l’apostolo Paolo in Galati 3.13: “Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge, essendo divenuto maledizione per noi”.

Proprio come Osea cercò la moglie Gomer e la liberò dalla schiavitù, così anche Cristo ha cercato la sua Sposa, la Chiesa, e l’ha acquistata per liberarla dalla schiavitù. Ha pagato il prezzo del riscatto per la nostra libertà. Dio poi lo ha risuscitato dai morti gloriosamente e gli ha dato tutta l'autorità nei cieli e sulla terra. Ora Cristo è il re esaltato alla destra di Dio. Eppure, ora e per sempre sarà un vero uomo, Dio incarnato, con un vero corpo e una vera anima umana. Fu quello il prezzo elevato della nostra redenzione. Fu quello il prezzo che il nostro redentore e sposo fedele ha pagato per la nostra libertà.

Cristo è il marito fedele, che ha assunto tutto il peccato e la vergogna della sua sposa. È diventato una maledizione per lei, in modo che lei sia libera. L’ha mondata nel suo sangue per purificarla. L’ha vestita nella sua giustizia in modo che non sia nuda. L’ha resa accettabile a Dio. Di conseguenza, Dio l’adotta come suo figlio.

Come si applica oggi a noi nel Nuovo Patto?

In Cristo, sei un vero figlio d’Israele! L’apostolo Paolo ci dice in Galati che tutti coloro che credono al Signore Gesù Cristo sono diventati i figli di Dio e la progenie di Abramo, i veri figli d'Israele. “Ma quando giunse la pienezza del tempo, Dio mandò suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare quelli che erano sotto la legge, affinché noi ricevessimo l’adozione. E, perché siete figli, Dio ha mandato lo Spirito del Figlio suo nei nostri cuori, che grida: <<Abbà, Padre>>. Cosi tu non sei più servo, me figlio; e se sei figlio, sei anche erede per grazia di Dio”.

Nel nostro peccato e vergogna siamo come Gomer: infedeli, impuri, sporchi e schiavi. In Adamo siamo stati venduti in schiavitù e sotto la tirannia di Satana. Eravamo sul blocco degli schiavi, schiavi del nostro peccato e sotto l'ira e il giudizio di Dio. Ma Cristo ci ha trovato. È venuto a cercare e salvare i perduti. Ci ha trovato nel mercato degli schiavi, e ha fatto l'offerta. Ha pagato il prezzo.

Non ha aspettato che ci fossimo ripuliti e cambiati. Osea non andò da Gomer dicendo: “Mostrami che mi ami veramente e poi ti riscatto”. Non disse: “Ripulisci la tua vita e cambia, e poi ti porterò a casa come mia sposa”. Non è così che funziona il vangelo! Invece, Osea cercò la moglie anche quando era sporca, nuda e schiava. Nel suo amore per lei, la cercò e la trovò. Pagò per la sua libertà e la prese fra le braccia.

Cristo ha fatto lo stesso con noi. Non ti dice: “Mostrami che mi ami veramente e poi ti riscatto.”

Non ti dice: “Ripulisci la tua vita e cambia, e poi ti porterò a casa come mia sposa”. No, la Bibbia dice l’esatto opposto. Paolo dice in Romani 5: “Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. Difficilmente uno morirebbe per un giusto, ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire; Dio invece mostra il proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi”.

Cristo ha sposato una sposa con un passato buio e peccaminoso. Sa che sei un peccatore, eppure ti ama ancora. Ti ha rivestito della sua giustizia, affinché tu sia sempre accettabile per il suo Padre. E il Padre ti ha adottato come suo figlio! Hai un nuovo stato, una nuova identità! Cristo ti dice: “Sei mio! Non dovrai prostituirti o appartenere ad un altro uomo, perché appartieni a me, e io a te”. Questa è la gloriosa promessa di Cristo per noi nel nuovo patto! Ci ha portati a essere sua sposa, e noi apparteniamo a lui!

Ti senti uno schiavo del peccato? Ti senti in schiavitù? Il peccato e Satana non sono più i tuoi padroni! Gesù Cristo ha pagato il prezzo per riscattarti! Ha pagato il prezzo del tuo rilascio. Otteniamo l'amore eterno di Dio perché Cristo fu abbandonato. Trionfiamo sul male perché Cristo fu sconfitto sulla croce. Nel vangelo di Gesù Cristo, siamo trasportati in una storia d'amore che non è una fiaba, ma è vera.

Senti di aver fallito Dio e di averlo abbandonato? Stai cercando di ripagarlo per tutto il tuo peccato? Non sei più in debito con lui! Cristo ha già pagato il tuo debito! Il Padre ti ama e si compiace di te! Ora siamo liberi di servire Dio con gratitudine! Siamo liberi di amare e servire il nostro prossimo con gratitudine! Non agiamo moralmente perché ci profitta o ci fa sentire più in pace con noi stessi, ma semplicemente per amore di colui che ci ha redenti dalla schiavitù!

Il vangelo ci porta a obbedire a Dio non per noi, ma per amore di Cristo, per desiderio di conoscere, imitare e compiacere colui che ci ha acquistato e ci ha fatti suoi! Che i nostri cuori si rallegrino nel Vangelo!

 

Michael Brown

Rev. Michael Brown è il pastore della Chiesa Riformata Filadelfia e Ministro della Parola e dei Sacramenti dalle United Reformed Churches of North America (URCNA). È l’autore di molti articoli e diversi libri, tra cui Il vincolo sacro: Introduzione alla teologia del patto (2012), Christ and the Condition: The Covenant Theology of Samuel Petto (2012) e 2 Timothy: commentario espositivo sul Nuovo Testamento (2022).

© ligonier.org, © Chiesa Riformata Filadelfia

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