Qual é il Grande Mandato?

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“Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente”.
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Matteo 28:18-20

Immagino che per alcuni di noi le ultime parole del vangelo secondo Matteo siano molto familiari. Lo conosciamo come “Il grande mandato”, quelle parole che il nostro Signore ha detto ai suoi apostoli appena prima della sua ascensione. È indiscutibilmente il testo più importante in tutta la Scrittura per comprendere il caso biblico delle missioni.

È possibile, però, che queste parole possano esserci così familiari che non vediamo la loro grande profondità. Oppure magari abbiamo dimenticato il modo in cui gli apostoli le hanno applicate. In ogni caso, è molto importante che noi consideriamo questa grande commissione del nostro Signore e cerchiamo di capirne il significato. Praticamente, ci sono quattro parti: il fondamento, l’obiettivo, i mezzi e la promessa della missione della chiesa nel mondo.

Il fondamento delle missioni
Prima di dare il comandamento “Andate” nel versetto 19, Cristo fa un annuncio. Nel versetto 18, il nostro Signore ci presenta il fondamento delle missioni: “Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra”. Prima di comandare ai suoi apostoli di andare, ha indicato le basi della loro missione.

Oppure, per dirla in termini grammaticali, Gesù ha dichiarato l’indicativo prima di dare l’imperativo. Afferma un fatto. Ci dice la ragione per cui nel primo luogo: “Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra”. Questa è la prima parte del grande mandato. La missione della chiesa di fare discepoli è radicata in ciò che Dio ha già compiuto nella sua missione.

Dio è il missionario originale. Tutta la Bibbia è, in un certo senso, un documento di missione. Rivela come il Padre ha mandato il Figlio a compiere la redenzione per gli eletti. Infatti, l’intero tema dell’Antico Testamento riguarda la missione di Dio di inviare suo Figlio nel mondo come l’ultimo Adamo per fare ciò che il primo Adamo ha fallito di fare.

Dopo avere esiliato i nostri primi genitori dal Giardino dell’Eden e averli maledetti a causa della loro ribellione, ha promesso di mandare un Campione per schiacciare la testa del Serpente e fornire un modo nuovo e vivente per raggiungere l’Albero della Vita. Questo Campione promesso porterà salvezza alle estremità della terra attraverso la progenie della donna. Questa era la missione di Dio da prima della fondazione del mondo.

Più tardi nella storia della redenzione, otteniamo un quadro più completo di questa missione quando Dio ha promesso ad Abramo un popolo e una terra, e che Abramo sarebbe stato una luce per le nazioni. Questa promessa è diventata più chiara nel patto di Dio con Davide, a cui Dio ha detto, “io innalzerò al trono dopo di te la tua discendenza, il figlio che sarà uscito da te, e stabilirò saldamente il suo regno” (2 Samuele 7.12).

Dopo Davide, i profeti del Signore hanno continuato a proclamare il prossimo Messia. Attraverso il profeta Isaia, per esempio, impariamo che Dio il Padre ha detto al Figlio, “Voglio fare di te la luce delle nazioni, lo strumento della mia salvezza fino alle estremità della terra” (Isa 49.6).

Nella pienezza dei tempi, Cristo ha compiuto questa salvezza attraverso la sua vita, la sua morte e la sua risurrezione. Lui è l’ultimo Adamo, la progenie di Abramo, il vero Israele, l’erede al trono di Davide e il Messia proclamato dai profeti. È asceso al cielo dove si è seduto alla destra del Padre. È il Sovrano cosmico dell’intero universo!

Ecco perché andiamo nel mondo e facciamo missioni! Il motivo per cui facciamo missioni è perché qualcosa di grande è accaduto! Dio Padre ha mandato il Figlio nel mondo. E il Figlio, dopo aver compiuto l’opera che il Padre gli ha dato da fare, è asceso al cielo e ha inviato lo Spirito sulla sua chiesa, il quale a sua volta invia la chiesa in tutto il mondo.

Questo dovrebbe portarci un enorme incoraggiamento mentre ci impegniamo nel lavoro missionario e cerchiamo di parlare agli altri del vangelo. È vero che spesso ci sentiamo deboli. Siamo in pochi e il mondo è tanto grande. Magari ci scoraggiamo per la durezza del cuore delle persone. Le persone non sembrano interessate al vangelo, solo alle cose nel mondo: “la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita” (1 Gio 2.16). È facile sentirsi scoraggiati e pessimisti, non è vero?

Questo è esattamente ciò che Satana vuole che facciamo! Dobbiamo ricordarci, però, che ogni autorità in cielo e sulla terra è stata data al Capo della chiesa! Il Signore Gesù Cristo ha l’autorità di riscattare un popolo per se stesso da tutte le nazioni. Ha autorità su ogni carne per dare la vita eterna a tutti quelli che il Padre gli ha dato. Costruirà la sua chiesa e le porte dell’Ades non la potranno vincere (Mt 16.18).

La nostra missione è reclamare il premio che il Signore Gesù ha già vinto. Lo Spirito ci manda a piantare e ad annaffiare il campo che appartiene a Cristo, e Cristo ne assicurerà l’aumento, perché a lui è stata data ogni autorità in cielo e in terra. È questo il fondamento delle missioni! Quindi, non scoraggiatevi! Il vostro cuore non sia turbato; credete nel vostro Signore!

L’obiettivo per le missioni
Il motivo per cui Cristo manda la sua chiesa nel mondo con la sua autorità è per fare discepoli. Egli dice nel versetto 19: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli”. Il verbo principale di questa frase non è “andare” ma “fare discepoli”. Cristo non ha incaricato la sua chiesa di fare solo conversioni, ma di fare discepoli devoti a Cristo e alla fede cristiana.

Questo è un processo lungo, come quando si fa un buon vino. È impossibile fare un buon vino velocemente. Ci vuole molto tempo. L’evangelizzazione è solo una componente del processo di fare discepoli.

Ovviamente, è molto importante evangelizzare e proclamare il Vangelo ai non credenti perché “la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Rom 10.17). Quindi è nostra responsabilità annunciare la grazia salvifica di Dio in Cristo alle nazioni. Dio “non volendo che qualcuno perisca, ma che tutti giungano al ravvedimento” (2 Pietro 3.9), e “vuole che tutti gli uomini siano salvati e vengano alla conoscenza della verità” (1 Tim 2.4).

La predicazione del Vangelo, tuttavia, non è limitata all’evangelizzazione dei non credenti. Anche i credenti hanno bisogno di ascoltare il Vangelo! La predicazione del Vangelo è necessaria per la nostra crescita nella santificazione! Durante il nostro pellegrinaggio nel deserto di questo mondo, siamo nutriti nella fede, addestrati per le buone opere e sostenuti dal Vangelo. Il Vangelo è come il vento nelle nostre vele.

Immaginate una bella barca a vela moderna con sofisticate attrezzature di navigazione. La legge di Dio è come le attrezzature di navigazione: può mostrarvi dove siete e dove andare, ma è impotente e non può muovere la barca. Per quello avete bisogno del vento. Solo il vento nelle vele può muovere la barca sul mare. E solo il Vangelo nel nostro cuore può muoverci a compiere buone opere nella vita cristiana. Abbiamo bisogno di entrambi, poiché il Signore continua a renderci discepoli e nel frattempo ci usa per fare discepoli di altre persone.

Questo ci porta al terzo punto…

I mezzi delle missioni
I discepoli di Cristo sono formati attraverso il ministero della sua Parola e dei suoi sacramenti. Gesù ha incaricato la sua chiesa di battezzare e insegnare: “Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate”.  

È la SUA Parola sulla SUA vittoria che la chiesa locale è chiamata ad annunciare al mondo. La chiesa è anche chiamata a battezzare tutti coloro che credono nell’annuncio (loro e loro figli!) E successivamente a nutrirli con la Cena del Signore e la continua proclamazione del Vangelo. Pertanto, è attraverso il ministero ordinario della Parola e del sacramento che i discepoli sono formati, e quindi nutriti spiritualmente e dotati di buone opere. Questi sono i mezzi delle missioni e del Grande Mandato.

Questo è chiaro dal modo in cui gli apostoli realizzarono il Grande Mandato. Dopo aver ricevuto il potere dello Spirito (Atti 2.1-4), hanno predicato Cristo (2:14-36), hanno battezzato i credenti con i loro figli (2:37-41) e hanno iniziato a incontrarsi regolarmente con coloro che “erano perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nella comunione fraterna, nel rompere il pane e nelle preghiere” (2.42). Così, è stata fondata la prima chiesa del nuovo patto.

L’intero libro degli Atti documenta questo modello di fondare chiese che erano impegnate nei mezzi di grazia, seguendo la profezia di Gesù che gli Apostoli sarebbero stati i suoi testimoni “in Gerusalemme, e in tutta la Giudea e Samaria, e fino all’estremità della terra” (Atti 1.8).

Gli Apostoli andarono in tutto il mondo per predicare il Vangelo, battezzare i credenti e le loro famiglie, fondare congregazioni e ordinare anziani che vegliano per le anime dei discepoli. Questi sono i mezzi delle missioni nel Nuovo Patto. Li troviamo in ordinarie chiese locali in tutto il mondo.

L’Antico Patto ha limitato il popolo di Dio a una nazione, ma il Nuovo Patto espande i confini d’Israele fino alle estremità della terra, facendo nuovi uomini tra gli ebrei credenti e i gentili credenti. Il Vangelo è per persone di ogni razza, tribù e nazionalità.

In un mondo che è tipicamente segregato dalle convinzioni politiche, le nostre di consumo, le nostre culturali, o le opinioni personali, la chiesa, come è raccolta in tutto il mondo, è “una stirpe eletta, un sacerdozio regale, una gente santa, un popolo che Dio si è acquistato” (1 Pietro 2.9). Nient’altro che il Vangelo può creare una comunità come questa.

A quello scopo, dobbiamo continuare a fondare chiese vere in tutto il mondo. Questo ci porta a l’ultimo punto…

La promessa per le missioni
Proprio come il suo Grande Mandato alla chiesa inizia con un indicativo incoraggiante, così finisce anche con uno: “Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente”.

Ad essere onesti, a volte parlare del Vangelo con non credenti può essere un po’ terrificante. Di solito, la vita è più comoda quando teniamo le nostre credenze per noi stessi, specialmente in una società che diventa sempre più intollerante delle esclusive affermazioni di verità del cristianesimo.

Ci preoccupa un po’ quello che gli altri potrebbero pensare di noi. Cosa penserà la gente se scoprirà che sono un cristiano e credo che Gesù Cristo è Dio e l’unico Salvatore dai nostri peccati? Cosa penseranno i miei compagni di classe, i miei colleghi di lavoro, i miei vicini se pensassero che credo davvero che la Bibbia sia la Parola di Dio autorevole e ispirata?

Abbiamo paura di essere etichettati e giudicati dagli altri. Abbiamo paura del rifiuto e del ridicolo. Vogliamo solo adattarci e non attirare troppa attenzione su noi stessi. Non vogliamo essere considerati dei matti superstiziosi e religiosi.

Però, se ogni potere è stato dato a Gesù in cielo e sulla terra, allora non c’è posto in questo mondo dove Gesù e l’annuncio della sua buona novella siano inappropriati. Il cielo e la terra appartengono a lui!

Questo dovrebbe riempirci di fiducia mentre evangelizziamo i nostri vicini e piantiamo chiese. Cristo ha promesso di essere con la sua chiesa in tutta la sua autorità fino al grande giorno del suo ritorno. È già stato vittorioso nella sua conquista. Il nostro compito è di essere fedeli nell’annunciare la sua vittoria in tutto il mondo e istruire coloro che lo ricevono.

Finché non ritorna, è ancora il giorno della salvezza. Cristo sta ancora portando il Vangelo alle nazioni e facendo i suoi discepoli in tutto il mondo. E continua a usare le chiese locali ordinarie in questo grande compito.

Carissimi, non stiamo semplicemente vivendo di giorno in giorno, di mese in mese, di anno in anno in un’epoca senza una trama. Infatti, viviamo in un’epoca in cui Cristo è già entrato nella storia e ha completato tutta l’opera di redenzione, ed è asceso al cielo. Stiamo vivendo alla luce del suo ritorno.

Questo è un momento emozionante in cui essere vivi e, per grazia di Dio, portare il vangelo al mondo. Avendo ricevuto così tanto, è un enorme privilegio per noi partecipare alla semina di chiese dove ce ne sono poche.

Che possiamo avere coraggio quest’anno nella nostra testimonianza per il Signore Gesù Cristo! Che abbiamo compassione per i perduti! Possa Dio riempire le vele di vento affinché non ci stanchiamo mai di fare discepoli di tutte le nazioni!

Rev. Michael Brown

Michael Brown

Rev. Michael Brown è il pastore della Chiesa Riformata Filadelfia e Ministro della Parola e dei Sacramenti dalle United Reformed Churches of North America (URCNA). È l’autore di molti articoli e diversi libri, tra cui Il vincolo sacro: Introduzione alla teologia del patto (2012), Christ and the Condition: The Covenant Theology of Samuel Petto (2012) e 2 Timothy: commentario espositivo sul Nuovo Testamento (2022).

© ligonier.org, © Chiesa Riformata Filadelfia

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